mag, 2019
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Orario
(Venerdì) 08:30 - 17:45
Luogo
Best Western Plus Hotel Villa Tacchi
Via Dante, 30/a, 35010 Gazzo PD
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Da una recente indagine, relativa alla popolazione dell’Alta Padovana, emerge che, negli ultimi 5 anni, i pazienti dimessi con diagnosi di malattia cardiovascolare (CVD) associata a diabete mellito (DM) sono
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Da una recente indagine, relativa alla popolazione dell’Alta Padovana, emerge che, negli
ultimi 5 anni, i pazienti dimessi con diagnosi di malattia cardiovascolare (CVD) associata a
diabete mellito (DM) sono stati 1.480, pari allo 0.57% della popolazione residente, il che
corrisponde, a livello regionale, a circa 5.500 ricoveri/anno.
Il 30% dei dimessi ha tra i 50 e i 70 anni. Oltre il 40% dei ricoverati per CVD (malattia cardiovascolare) e DM (diabete mellito) viene dimesso dai reparti di Medicina Generale e Geriatria, il 35% dai reparti di Cardiologia e Cardiochirurgia.
Gli studi di sicurezza cardiovascolare (CVOTs) imposti dagli organi regolatori internazionali ai
farmaci di nuova immissione in commercio negli ultimi 10 anni, hanno confermato la noninferiorità
rispetto a placebo della maggior parte delle molecole introdotte per la terapia del
diabete, ma in taluni casi (GLP-1RA e SGLT-2i) (glucagon-like periptide 1 – sodium-glucose cotransporter-2 inhibitors) hanno evidenziato una riduzione della mortalità cardiovascolare in prevenzione secondaria.
La Position Statement della SID “Farmaci ipoglicemizzanti, malattie cardiovascolari e renali”, alla
luce dei risultati dei CVOTs (Cardiovascular Outcomes Trials), pone l’accento sulla necessaria revisione dei criteri di rimborsabilità di tali classi di farmaci, per consentire il loro impiego, anche in presenza di buon controllo glicemico con la terapia in corso, in pazienti con pregressa malattia cardiovascolare.
Anche se pare prematuro considerare che i benefici raggiunti con questi farmaci possano
essere estesi ai pazienti in prevenzione primaria, gli studi sui possibili meccanismi protettivi
coinvolti e studi osservazionali in real-world mettono in evidenza come l’impiego di alcune
molecole nella terapia del DM2 (diabete mellito di tipo 2) apra interessanti prospettive di una possibile riduzione del rischio CV (cardiovascolare) anche in questi casi.
In conclusione, si rende necessario condividere con i professionisti dedicati alla diagnosi e cura
delle CVD (diabetologi, cardiologi, neurologi, angiologi, internisti e geriatri) percorsi e algoritmi
terapeutici per la gestione dei pazienti con DM2 (diabete mellito di tipo 2) in prevenzione secondaria; organizzare e coordinare l’assistenza cardio-metabolica ospedaliera e territoriale in Dipartimenti funzionali
trasversali che permettano una diagnosi precoce del DM (diabete mellito) ed una efficace prevenzione
primaria; informare i medici di medicina generale dei nuovi algoritmi terapeutici in prevenzione
cardiovascolare.
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