novembre, 2019
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L'iscrizione è chiusa.
Orario
(Sabato) 08:45 - 17:20
Luogo
SALA EMMAUS
Via Borgo Treviso, 74, 35013 Cittadella PD
Dettagli dell'evento
Nel 1991 venne pubblicato sul New England Journal of Medicine un articolo a firma di Bernardine Healy, rinomata cardiologa statunitense. La Healy descriveva un fenomeno da lei battezzato come “Yentl
Dettagli dell'evento
Nel 1991 venne pubblicato sul New England Journal of Medicine un articolo a firma di Bernardine Healy, rinomata cardiologa statunitense. La Healy descriveva un fenomeno da lei battezzato come “Yentl syndrome”. Yentl è il nome della protagonista di un racconto di Isaac Bashevis Singer, Yentl The Yeshiva Boy, una ragazza ebrea che per accedere alla scuola rabbinica e studiare direttamente il Talmud, secondo il suo desiderio, è costretta a rasarsi i capelli e vestirsi da uomo. Con questo termine Healy voleva indicare e denunciare la disparità di trattamento rilevata all’interno dell’istituto di cardiologia da lei diretto: meno ospedalizzate, meno sottoposte a indagini terapeutiche e diagnostiche, le donne anche in campo sanitario subivano una tacita discriminazione. Inoltre veniva rilevata una fortissima disparità nei campioni sperimentali per l’introduzione di nuovi farmaci sul mercato fra componente femminile, completamente assente o quasi, e componente maschile.
Per troppo tempo le malattie, la prevenzione e terapia sono state studiate prevalentemente su casistiche del solo sesso maschile, sottovalutando le peculiarità biologico-ormonali e anatomiche proprie delle donne.
Le donne sono state escluse dalla maggior parte dei primi studi sulla riabilitazione cardiaca, costituendo solo il 4 e l’11% dei pazienti arruolati nei trial di riabilitazione cardiaca complessiva e nei trial basati sul solo esercizio fisico. Esistono anche nel mondo reale notevoli differenze tra i due sessi nell’accesso ai programmi di Cardiologia Riabilitativa.
La medicina di genere è chiamata a limitare disuguaglianze di studio, attenzione e trattamento che fino ad oggi sono state a carico delle donne. Non costruendo una medicina al femminile e una al maschile, ma applicando il concetto di diversità per garantire a tutti, donne e uomini, il miglior trattamento possibile in funzione della specificità di genere.
Il convegno si propone pertanto di ridurre questo gap, approfondendo le differenze riguardo l’insorgenza, la progressione, la risposta ai trattamenti e la prognosi nell’ambito delle patologie cardiovascolari.
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