dicembre, 2020
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Orario
(Giovedì) 17:45 - 20:00
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Con l’invecchiamento progressivo della popolazione, ci troviamo sempre più spesso di fronte pazienti fragili e comorbidi. Il tromboembolismo venoso è una patologia estremamente frequente in questa tipologia di pazienti, in
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Con l’invecchiamento progressivo della popolazione, ci troviamo sempre più spesso di fronte pazienti fragili e comorbidi. Il tromboembolismo venoso è una patologia estremamente frequente in questa tipologia di pazienti, in particolare in quelli con cancro, e la prevenzione a lungo termine degli eventi tromboembolici in questa popolazione ad alto rischio rappresenta una strategia terapeutica importante. L’insufficienza renale e il diabete mellito di tipo II sono altresì patologie estremamente frequenti nei pazienti con fibrillazione atriale e spesso, visto il legame tra queste due patologie, i pazienti fibrillanti sono contemporaneamente diabetici e con una funzione renale compromessa. Negli ultimi anni l’introduzione degli anticoagulanti ad azione diretta (DOACs) (direct-acting oral anticoagulants) nella pratica clinica ha rivoluzionato il paradigma di trattamento dei pazienti con tromboembolismo venoso e con fibrillazione atriale, in quanto l’utilizzo degli antagonisti della vitamina K in questo contesto di pazienti è da sempre risultato problematico a causa del rischio emorragico aumentato e dell’effetto negativo sulla funzionalità renale di questi farmaci. Dati recenti sembrano infatti dimostrare per i DOACs (direct-acting oral anticoagulants) un buon profilo di efficacia e sicurezza nei pazienti complessi e fragili e in particolare in quelli oncologici e in quelli diabetici e con insufficienza renale. Non è chiaro però quanto questi dati siano recepiti nella pratica clinica e quanto questi farmaci vengano effettivamente utilizzati in questo gruppo di pazienti. Il progetto intende avvalersi del contributo degli specialisti che hanno maturato un’esperienza significativa nell’utilizzo dei DOACs (direct-acting oral anticoagulants) per la condivisione di un modello terapeutico assistenziale eventualmente esportabile in altre realtà, che tenga conto della letteratura e dell’innovazione introdotta dai DOACs (direct-acting oral anticoagulants). Per questo verrà destinato ampio spazio al coinvolgimento diretto dei discenti tramite domande interattive che ne stimoleranno la partecipazione.
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